Giampaolo Proni ha fatto una simpatica presentazione di questo blog sul suo blog universitario. Nella sua (breve) riflessione, “dopo i blog di attualità e di politica, che hanno in alcuni casi messo in crisi i columnist più quotati, dopo l’era dei blog narcisisti, nei quali ognuno metteva in scena la sua individualità, le sue emozioni, i suoi hobby e le sue inclinazioni, si avvicinano a questo mondo studiosi e ricercatori che, oltre alle pubblicazioni su carta del loro lavoro, mettono a disposizione ciò che sanno e che pensano”.
Questo blog appartiene dunque a questa terza generazione. Il blog è una forma di scrittura nuova, ma come tutte le novità non nasce dal nulla. La generazione che si occupa di attualità e politica fa riferimento comunque al modello dell’articolo giornalistico, e si mette in concorrenza con quello. La generazione narcisistica ha alle spalle il modello del diario reso pubblico, o dell’autobiografia mediata con il romanzo epistolare. E la terza generazione, cui questo blog apparterrebbe?
Il riferimento non è né il trattato né il saggio breve, perché sono forme comunque troppo verbose e meditate. Semmai è l’aforisma, nella tradizione da Nietzsche ad Adorno. L’aforisma ha i suoi pregi e i suoi difetti. Nella versione bloggica potrebbero trovati enfatizzati entrambi: rapidità (di scrittura e di lettura) da un lato, e , dall’altro, impossibilità ad approfondire e argomentare più di tanto.
D’altra parte, il campo in cui il blog si pone è diverso, e diverso è il modo di raggiungere i lettori. Staremo a vedere. Ci riaggiorniamo, su questo discorso, tra qualche mese.
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