in te dormiva come un fibroma asciutto, come una magra tenia, un sogno;
ora pesta la ghiaia, ora scuote la propria ombra; ora stride,
deglutisce, orina, avendo atteso da sempre il gusto
della camomilla, la temperatura della lepre, il rumore della grandine,
la forma del tetto, il colore della paglia:
………………………………………………..………..senza rimedio il tempo
si è rivolto verso i suoi giorni; la terra offre immagini confuse;
saprà riconoscere la capra, il contadino, il cannone?
non queste forbici veramente sperava, non questa pera,
quando tremava in quel tuo sacco di membrane opache.
.
È morto il vecchiaccio, brutto come Marty Feldman e sgarbato come un vero poeta.
O forse dovremmo mettergli come epitaffio i primi versi della sua carriera:
composte terre in strutturali complessioni sono Palus Putredinis
riposa tenue Ellie e tu mio corpo tu infatti tenue Ellie eri il mio corpo
immaginoso quasi conclusione di una estatica dialettica spirituale
noi che riceviamo la qualità dai tempi
….
Con tutte le polemiche di questo mondo, comunque grazie, Sanguineti.
anche per me su sanguineti si può discutere, anche a me veniva sempre in mente marty feldman, ben guardandomi dal dirlo. però: GRAZIE, maestro.
A freddo, qualche giorno dopo, posso aggiungere che avrei discusso con Sanguineti il senso di alcune sue scelte poetiche, al di là dell’ideologia che negli anni Cinquanta e Sessanta le sosteneva.
Al di là di questo, devo anche dire che ho amato davvero tanto la sua poesia, e che ho molti debiti nei suoi confronti, moltissimi.