Post brevissimo, che il tempo fugge. Rishikesh, dove mi trovo, sta sul Gange appena dentro le montagne dell’Himalaya. Il Gange e’ gia’ un grande fiume, qui, e la sua corrente ha la velocita’ di un torrente.
Qui e’ pieno di ashram dove fare yoga, e di giovani e meno giovani occidentali che inseguono il proprio mito – e magari quello dei Beatles, che inaugurarono la stagione negli anni Sessanta.
Il posto e’ molto bello, molto turistico, ma anche molto spirituale. Un sacco di gente si bagna, non proprio nel fiume (che ti porta via) ma almeno con la sua acqua.
C’e’ un’umidita’ pazzesca, anche se il caldo non e’ terribile. Ma basta per essere sempre sudati, grondanti.
Domani altro lungo viaggio in bus. Qui non finiscono mai.
Ovviamente c’e’ un sacco di sporco anche qui, come dappertutto. Prima o poi trovero’ il tempo di scrivere la riflessioni che ho fatto sul rapporto tra sporcizia diffusa e giustizia sociale. Non adesso.
Rispetto a Delhi e’ un altro vivere, comunque. Domani ci inoltreremo tra le montagne. Pero’ non da qui, dove l’inondazione ha distrutto le strade. Dobbiamo tornare giu’ e risalire da un’altra parte. Cercate Almora su google.
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