Venerdì, il 14, ho fatto la prima lezione del mio corso. C’è ancora qualche posto, anche per chi volesse inserirsi dal 18 gennaio.
Ho parlato, come previsto, di Hugo Pratt e della sua Ballata del mare salato. Mi pare di avere rispettato le promesse che avevo fatto in questo post qui. Mi pare che il mio pubblico sia uscito piuttosto soddisfatto. Io lo ero, perché mi pare di aver detto delle cose interessanti.
Unico neo, ho dimenticato di registrare la lezione, come avevo mezzo promesso a qualcuno su Facebook, a vantaggio almeno parziale di chi non può partecipare. Mi dispiace. La concitazione della preparazione mi ha fatto dimenticare, al momento, di questo dettaglio. Dalla prossima volta, se il pubblico non ha niente in contrario, cercherò di ricordarmi.
La prossima volta sarà la volta di Frank Miller, quando era davvero grande: The Dark Knight Returns, il 18 gennaio. Il 25 gennaio analizzeremo una storia dalla serie Nel bar, di José Muñoz e Carlo Sampayo, “Quelli che”; il primo febbraio faremo un grande e fondamentale salto indietro nel tempo, sino a Winsor McCay e al suo indimenticabile Little Nemo; l’8 febbraio chiuderemo il primo modulo con Andrea Pazienza, leggendo una storiella comica (“Cucù al salamone”) e una no, la prima storia di Zanardi, “Giallo scolastico”.
Il resto del programma è qui. Se vi interessa, scrivetemi a guardareleggere@gmail.com.
“Cucù al salamone” è legato per me al ricordo dell’unica nota che mai abbia rischiato di prendere a scuola.
Stavamo leggendo “Sturiellet” con il mio compagno di banco, prima dell’ora di italiano, e quella storia ci provocò un tale accesso di risate che non riuscimmo a smettere per tutta l’ora successiva. Il professore per poco non ci buttò fuori dall’aula.
Ancor oggi, se penso al protagonista che sbuca urlando da sotto il letto, scoppio a ridere da solo come un idiota…
Nota scolastica a parte (che è a sua volta un dettaglio molto da Paz), succede lo stesso anche a me!