Finita l’estate, le vacanze, questa foto presa in un luogo che ne potrebbe essere, per molte persone, una sorta di simbolo.
A doverla commentare, mi vengono riflessioni simili a quelle della scorsa settimana. C’è tutta questa geometria, tutti questi piani giustapposti, queste prospettive sfuggenti e appena accennate, queste tinte da quadro astratto.
Eppure, più forte di tutto questo, c’è il senso di luce e di caldo, di bello, di cielo e magari di mare (anche se non si vede); comunque di sud, di Mediterraneo. La geometria diventa solo il tramite visivo della passione – per quanto strano questo accostamento possa apparire.
è vero… è proprio come un quadro astratto..
se lo si volesse rappresentare su di una tela o una tavola o anche come disegno su un foglio, all’osservatore parrebbe subito un astrattismo, ché direbbe che c’è la religione, la natura e la cultura: ciascuna rappresentata dai “simboli” della croce/piramide a base quadrata, delle foglie/piante verdi/cielo blu e delle linee ortogonali. Eppure sì, attraverso la fotografia si riesce meglio a fare una sintesi sentimentale che un’ analisi formale, specie se la foto funge da souvenir, da reportage o da oggetto pubblicitario..
ottima intuizione..
certo che quei fili elettrici fanno proprio schifo a chi non è cieco…
Non trovo. Per me sono linee tra le altre