Di questa foto, scattata proprio qui, mi piacciono certamente la composizione geometrica e quella cromatica. Ma ciò che davvero mi turba è quel triangolo rosso sotto l’arco, verso destra, a cui non sono capace di dare un senso reale.
Non ricordo che cosa ci fosse lì, e non capisco che cosa ci possa essere, di quel colore, in quel punto. Resta, ai miei occhi, come il triangolo di una composizione suprematista, piovuto quasi arbitrariamente in mezzo alle case. Eppure, d’altra parte, non smette neppure del tutto di avere un senso reale: magari c’è, lì, un pezzo di muro rosso illuminato, oppure è un pezzo di un’insegna rossa visto di sbieco.
In questa tensione irrisolta si condensa il senso dell’immagine nel suo insieme: è una foto, e quindi testimonia qualcosa che è stato davvero così; ma è anche, insieme, una composizione geometrica, e quindi rimanda a un universo visivo puramente umano, intellettuale e finzionale.
Chissà perché, a me queste cose danno moltissimo gusto. È come quando scopri la continuità dove prima vedevi solo rottura. E tutto acquista di colpo un sacco di altri sensi.
concordo pienamente.. sono scorci visivi dove un determinato elemento visivo è sia reale che finzionale, è sia componente della spazializzazione prospettica relativa alla figurativizzazione, che della topologia planare..
comunque con l’omino street view di google guardando a sinistra dalla posizione del suo link è possibile vedere un edificio rosso e un altro rosa, quindi sicuramente è culturale l’utilizzo di simili colori come estetica degli edifici; poi andando a piazzarsi nella strada parallela (Passeggiata Tielt), è possibile vedere che in direzione del punto di vista della foto, si trova niente di meno che “un altro edificio rosso”: probabilmente il proprietario di quel triangolino rosso
Bello scatto